Telesio e campanella


     Bernardino Telesio, nato a Cosenza nel 1509, visse una vita tranquilla vagando tra diverse corti italiane. Nonostante papa Gregorio XIII lo avesse invitato a Roma per esporgli le sue teorie, dopo la morte del filosofo tutte le sue opere furono messe all'indice e le sue idee considerate eretiche.

Telesio suggeriva di spiegare il mondo riducendo la natura a tre semplici principi basilari, i quali costituiscono delle leggi immanenti.

I principi di tutte le cose per Telesio erano la materia, vista come passiva, e il contrasto netto fra due opposti, caldo e freddo, elementi dinamici e sempre in contrapposizione. Grazie a questi l'uomo ha tutti gli strumenti per comprendere i meccanismi fisici del mondo e quelli morali dell'uomo.

Questi principi, costituendo la realtà, devono poter spiegare ogni fenomeno e quindi hanno un legame con la sensibilità. Telesio afferma, sviluppando questa premessa, che tutte le cose hanno un'anima e sono ca-paci di percepire, di reagire agli stimoli dell'ambiente esterno.

L'uomo è un essere animale e, in quanto tale, è una parte integrante della natura, è una sua creatura. L'anima umana consente di scoprire i misteri dell'universo perché è la sede dei sensi, per cui va da sé pen-sare che per Telesio fosse importante la "conservazione dello spirito vitale". Questa frase significa che bisogna puntare a mantenere salda la nostra anima, perché soltanto in questo modo potremo raggiungere il bene supremo. Gli impulsi, gli stimoli che ci avvicinano ad un uso corretto e idoneo dei sensi sono forme di piacere e ci avvicinano sempre più al benessere.

Virtù 

Per Telesio la virtù è una condizione necessaria alla conservazione della propria

esistenza. Siccome le pas-sioni ci spingono verso scelte sbagliate, esse comportano anche piaceri sbagliati o superficiali, che dilaniano l'anima e impediscono all'uomo di raggiungere il bene supremo.

Telesio pensava che tutti hanno diritto ad aspirare ad una vita migliore, più elevata. Distingue, quindi, due ambiti diversi della vita: da un lato pone le persone che si accontentano della loro esistenza e non vogliono fare niente per cambiarla, dall'altra enfatizza la religione, poiché è con essa che l'uomo può sfruttare la sua anima soprannaturale (forma super addita) ed elevarsi a Dio, un protendere

verso la bontà divina.

Telesio ricorreva ai sensi perché secondo lui non possono mai ingannarci.

Essendo un esponente della corrente filosofica del sensismo, Telesio sosteneva che l'intelletto è spesso fallibile perché non si basa su cose concrete finché non si relaziona con i sensi.

Etica

L'etica di Telesio viene definita come descrittiva, poiché non fissa dei precetti ma si limita a descrivere i comportamenti umani e da lì a spiegare come ragionare e comprendere. Per Telesio il libero arbitrio non esiste e perciò l'uomo non agisce in base a delle leggi o regole precise. Il compito del filosofo è, dunque, quello di descrivere le cause di un determinato comportamento.

Per Telesio bene e male sono conseguenze della reazione dell'anima a certi eventi e hanno un fondamento naturale. Sulla base di questo fatto, è chiaro il motivo per cui l'uomo tende per natura a cercare il piacere e fuggire dal dolore, senza un motivo ideologico preciso 


    Al pensiero di Telesio si ispira anche Tommaso Campanella. 
Anche per Campanella la conoscenza è esclusivamente sensibile, e la conoscenza razionale non è altro che quella sensibile distorta. Egli suppone poi che vi sia una sapere originario, innato, che è proprio anche di colui che sa di non sapere ed è la conoscenza della propria anima; questo tipo di conoscenza appartiene a tutti gli esseri naturali ed è fondamentale per assimilare altri tipi di conoscenze. Nell'anima però essa è oscurata dalla conoscenza acquisita, prodotta dalle cose esterne, presente però solo nell'uomo, in quanto essere limitato; in Dio soltanto, che è privo di ogni conoscenza acquisita, la conoscenza innata è alla sua potenza pura.L'autocoscienza rivela i principi fondamentali della realtà naturale:


1. Potere

2. Conoscere 

3. Amare


Queste sono le uniche certezze della nostra vita. Queste primalità nell'uomo coesistono con i loro opposti, impotenza, insipienza ed odio, mentre nella divinità vi sono solo le prime primalità.Ed è proprio attraverso esse che Dio governa e regge il mondo: dalla potenza crea la necessità per cui alcuna cosa può agire diversamente da come prescrive la sua natura; con l'amore armonizza il mondo e dalla sapienza fa scaturire il fato che è catena delle cause naturali. Tutte queste dottrine di Campanella lo portano a delineare un progetto politico, che non dovrebbe restare utopia, così come il progetto di More, ma dovrebbe essere realizzato e al più presto. Egli infatti rivolge le sue speranze prima alla Spagna e poi alla Francia, che avrebbero dovuto realizzare questo progetto, e pur cambiando idea su chi dovesse realizzarla, rimase sempre fedele alla sua idea.Questo luogo fantastico era la Città del Sole, stato perfetto e retto da un principe





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